venerdì 15 febbraio 2013

Ercolano






Città famosa per le sue origini leggendarie e per i suoi scavi archeologici, che, con quelli di Pompei e Oplontis, dal 1997 fanno parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
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La leggenda narra che Ercole, tornato dall'uccisione del mostro Gerione (la decima delle sue dodici fatiche), si fosse fermato a Roma, dove chiese alla dea Fauna di dissetarlo, ma questa rifiutò, poiché la sua acqua sacra era riservata alle sole donne. In preda alla rabbia, Ercole si costruì un tempio in onore di sé stesso, e vietò alle donne di partecipare alle sue cerimonie.
Intanto, un figlio di Vulcano, il demone Caco, rubò una parte della mandria di buoi che Ercole aveva a sua volta preso al mostro Gerione, e che erano destinati alla città di Argo. L'eroe si adirò molto e si mise alla ricerca dei buoi, che però si rivelò molto ardua perché il demone Caco aveva portato le bestie nella sua grotta sul Vesuvio, trascinandole per la coda, in modo che le orme rovesciate indicassero la direzione opposta.
Proprio quando stava per rinunciare, uno dei bovini rispose al richiamo di Ercole, che così scoprì dove si fosse nascosto il ladro: una volta raggiunto, scoprì che i suoni provenivano da una caverna sul Vesuvio, che era stata però chiusa dall'interno con un enorme masso. Ercole allora prese una rupe appuntita e riuscì ad aprirsi un varco all'interno della spelonca.
Caco cercò di difendersi vomitando dalle fauci un'immensa nuvola di fumo che avvolse la grotta, ma Ercole balzò attraverso il fumo, afferrò Caco e lo strinse tanto da fargli uscire gli occhi dalle orbite, uccidendolo.
Poi, recuperato il bestiame, decise di tornare ad Argo, e continuare le ultime due fatiche rimaste, ma prima volle edificare una città nel luogo dove aveva costruito il tempio; fondò così una cittadina e le diede il suo nome: Herculaneum.
Fonte:it.wikipedia.org/wiki/Ercolano



Il Vesuvio in piena eruzione

"Quale tragico spettacolo! A sud e a est del Vesuvio
le campagne erano ricoperte da uno strato di cenere
biancastra,come da un immenso lenzuolo. Ercolano era
scomparsa dalla superficie terrestre, Pompei era com-
pletamente sepolta: solo qua e là, dalla desolazione delle
scorie vulcaniche, emergevano i tronconi dei muri di
quegli edifici del Foro che superavano i sette metri di
altezza, ultime vestigia di una città florida e felice. Spa-
rite le case e le ville che sorgevano sulle pendici uber-
tose del Vesuvio, cancellate anche le ultime tracce di
borghi e villaggi: Oplontis e Taurania, nonché altri
nuclei abitati chiamati ? a quanto pare ? Sora, Tora,
Cossa, Leucopetra, giacevano sepolti per sempre sotto
la cenere e la sabbia di pomice. Stabia era stata relati-
vamente risparmiata, e poiché qui lo strato di lapilli
non aveva raggiunto che i tre metri, le case che aveva-
no resistito al terremoto emergevano col tetto, e offri-
vano qualche possibilità di ricostruzione. La zona adia-
cente era stata più o meno colpita per un raggio di circa
diciotto chilometri. Si pensi che il vento aveva portato
delle particelle di cenere fino a Roma, sulle coste afri-
cane e persino in Siria e in Egitto.
A migliaia, i superstiti affluivano verso Napoli, verso
Nola, verso Sorrento, certuni sino a Capua, gettando lo
sgomento negli animi coi loro racconti. Col tornare del
sole, il Vesuvio si acquietò; solo qualche nuvoletta bian-
ca si alzava dal cono alla sommità, assolutamente
irriconoscibile. A poco a poco, i sopravvissuti andava-
no rendendosi conto della vastità del disastro: quaran-
totto ore erano bastate per trasformare una contrada
ridente in un immenso, desolato deserto di pietre e di
cenere, tomba di innumerevoli esseri umani, poco prima
spensierati e felici."

Fonte:Egon corti-Ercolano e Pompei.


















Affresco con due pesci e due pere incrociati nel triclinio della casa dei due atri.











Rilievo marmoreo con satiri e ninfa









Casa dei Cervi  Ercolano





Ercole ubriaco- fontana giardino Casa dei Cervi





Casa del Tramezzo-marmo pregiato









Giocatrici di Astragali
















































Genio-femminile alato






Mosaico







Tritone Mosaico














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