sabato 29 dicembre 2012

CITTA' BIANCA


Di là, dopo sei giorni e sette notti, l’uomo arriva a Zobeide, città bianca, ben esposta alla luna, con vie che girano su se stesse come in un gomitolo. Questo si racconta della sua fondazione: uomini di nazioni diverse ebbero un sogno uguale, videro una donna correre di notte per una città sconosciuta, da dietro, coi capelli lunghi, ed era nuda. Sognarono d’inseguirla. Gira gira ognuno la perdette. Dopo il sogno andarono cercando quella città; non la trovarono ma si trovarono tra loro; decisero di costruire una città come nel sogno. Nella disposizione delle strade ognuno rifece il percorso del suo inseguimento; nel punto in cui aveva perso le tracce della fuggitiva ordinò diversamente che nel sogno gli spazi e le mura in modo che non gli potesse piú scappare.

Questa fu la città di Zobeide in cui si stabilirono aspettando che una notte si ripetesse quella scena. Nessuno di loro, né nel sonno né da sveglio, vide mai piú la donna. Le vie della città erano quelle in cui essi andavano al lavoro tutti i giorni, senza piú nessun rapporto con l’inseguimento sognato. Che del resto era già dimenticato da tempo.
Nuovi uomini arrivarono da altri paesi, avendo avuto un sogno come il loro, e nella città di Zobeide riconoscevano qualcosa delle vie del sogno, e cambiavano di posto a porticati e a scale perché somigliassero di piú al cammino della donna inseguita e perché nel punto in cui era sparita non le restasse via di scampo.
I primi arrivati non capivano che cosa attraesse questa gente a Zobeide, in questa brutta città, in questa trappola.

Città bianca (Italo calvino)Le città invisibili

lunedì 10 dicembre 2012

Quelle come me amano troppo - Alda Merini

Ettore e Andromaca-Giorgio de Chirico



Quelle come me amano troppo...

E' in queste ore di tenebre 

che ti vengo a cercare. 
Ovunque comincia la fuga d'amore 
tra me e te: 
io che entro nel tuo sonno, 
e quando tu sogni i demoni, 
i demoni della tua morte, 
e ti senti lontano da Dio, 
io ti resuscito il giorno...
Così quando è sera,
io mi adagio al tuo fianco come vergine stanca,
né so cosa tu mi puoi dare, né sai cos’io voglia dire...

Alda Merini